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Caprona

La torre di Caprona. (anni 60)
La torre di Caprona. (anni 50)
Festa sulle sponde del laghetto di Crespignano (anni '50)
Foto di gruppo di capronesi con il maestro Aldo Catarsi che suona la fisarmonica. (anni '40)
Il capronese Piero Filippi (che sarà portato nel campo di concentramento di Mauthausen, nel sotto-campo destinato ai detenuti politici, Ebensee, dove morirà il 3 novembre 1944) con un amico a passeggio per Pisa. (anni '40)
Primavera Capronese. Festa con carri e maschere. (primi anni '70)
Il ponte che univa Caprona a Zambra. (anni '10)
Sul ponte passa il treno sulla linea ferroviaria che univa, già dalla fine dell'800, Pisa a Navacchio e poi a Pontedera. Qui si vede la stazione di Calci. (anni '10)
Sulla cima del monte si vede ancora la Cappella di San Biagio. Gli Upezzinghi, nell'800 proprietari di Crespignano e di quelle terre, fecero costruire la celebre «Torretta e il Laghetto giacente la Villa». (anni '30)
Le Fornaci di M. Luperi & F. Redini. (anni '30)
A Caprona la strada è ricoperta di ghiaia, che si accumula sui lati. La cava sta lentamente erodendo la Cappella di S. Biagio. (anni '30)
Le cave che scavano il monte dove gli Upezzinghi fecero costruire la Torretta, vicino alla Cappella di San Biagio. (anni '10)
Le cave,la strada ferrata e il fabbricato viaggiatori della Stazione di Caprona, sulla diramazione Navacchio - Calci, con il lungo piano caricatore della retrostante cava di pietra. Da questo impianto si staccava il binario di raccordo per le cave di Uliveto. (anni '10)
La scesa del ponte, con mucchi di ghiaia ai lati. Sul monte, sopra la cava, si vede ancora la Cappella di San Biagio. (anni '20)
Il vecchio ponte che collegava Caprona a Zambra. Si vedono le gabelle e i fori nei pilastri di sostegno, fatti successivamente per fare scorrere meglio l’acqua durante le piene. Sulla sinistra il piccolo porto dei renaioli. (anni '30)
Panorama di Caprona. (anni '60)
Panorama di Caprona con le cave che sovrastano il paese. (anni '50)
Via Vicarese, la strada che da Campo va a Caprona, con la Torretta in primo piano, sulla prima balza montana si vede il rudere che il capronesi chiamavano «il Palazzaccio». (anni '60)
Via Vicarese. Si vede in primo piano il palazzo Luperi e in lontananza la torretta. (primi del '900)
Le cave di Caprona. (Primi del '900)
A causa della instabilità del ponte che collegava Caprona a Zambra fu costruita negli anni ‘20, una passerella a monte dello stesso, in modo da permettere il passaggio dei pedoni in sicurezza. Sulla destra si nota la Gabella. (anni '20)
Le Fornaci di M. Luperi & F. Redini. (anni '30)
La torre di Caprona e le antiche mura del “Palazzaccio”, nome dato dai Capronesi alla costruzione medicea che avrebbe dovuto ospitare il Gran Duca Cosimo I dei Medici negli anni della vecchiaia, già deciso com’era ad abdicare in favore del figlio Francesco. La morte lo colse il 21 aprile 1574, il palazzo rimase incompiuto e restò a ricordo, finché scomparve per la voracità della cava di pietra. (anni '40)
Campi solari e doposcuola tenuti dal Gruppo Gulliver nella ex scuola elementare di Caprona. (2000)
Campi solari e doposcuola tenuti dal Gruppo Gulliver nella ex scuola elementare di Caprona. (2000)
Campi solari e doposcuola tenuti dal Gruppo Gulliver nella ex scuola elementare di Caprona. (2000)
Campi solari e doposcuola tenuti dal Gruppo Gulliver nella ex scuola elementare di Caprona. (2000)
Festa garibaldina con i reduci della Spedizione dei Mille. Cartolina fotografica realizzata da Cafiero di Calci. (21 settembre 1913)