La storia
L’oratorio di Santa Croce in Castellare o Chiesa del Castellare è un edificio religioso che si trova sulla vetta della collina che sovrasta il centro di San Giovanni alla Vena.
L’oratorio è dedicato alla Santa Croce e alle anime del Purgatorio. Il nome della località ricorderebbe la presenza di una antica rocca edificata prima delle invasioni barbariche e distrutta nel XIV secolo. In cima al castello c’era una chiesa edificata dai reduci della Prima Crociata, in cui ogni anno veniva festeggiata la ricorrenza del ritorno vittorioso da Gerusalemme. La costruzione del piccolo Oratorio del Castellare fu iniziata nel 1656 dal Pievano Giuliano Bonanni con le elemosine degli abitanti di San Giovanni e inaugurato il 14 Settembre del 1657.
Nel 1718 il Pievano Giovan Battista Frullani si interessò di ingrandirlo perché più gente potesse entrare e assistere alla Messa. L’ampliamento avvenne grazie ad un lascito di 25 scudi del Sig. Valerio Batini e per le offerte di altre pie persone.
L’Oratorio fu benedetto dall’Arcivescovo di allora nel Maggio del 1723. In quell’occasione il Pievano trasferì nell’Oratorio del Castellare la croce di Enrico di Tedice che si trovava nella cappellina della Madonna del Rosario adiacente alla Pieve.
Il Signor Valerio Batini donò inoltre una reliquia della S. Croce, dato che la piccola Chiesa era dedicata alla S. Croce e alle anime del Purgatorio. Nella notte tra il 20 e il 21 Giugno del 1931 ci fu un tentativo di furto dell’antico Crocifisso. Preso in custodia dalla Sovrintendenza per il restauro, del Crocifisso si persero le tracce. Intanto, durante l’ultima guerra, la sommità del Castellare era stata presa di mira dall’artiglieria pesante americana.
Il 14 Luglio del 1944 un forte cannoneggiamento americano centrò del materiale esplosivo che i Tedeschi avevano trasportato sulla sommità del monte, usato da loro come punto di osservazione. Il tetto non esisteva più, le pareti schiantate in più punti, l’altare ridotto in macerie.
Terminata la guerra, l’Oratorio fu ricostruito tra il 20 Aprile e il I° Maggio del 1949 con l’aiuto della popolazione che portò in Castellare, a spalle, mattoni, sabbia, acqua e calcina. Fu in questa occasione che il Pievano fece portare in Castellare l’altare di pietra e l’alzata di legno con il quadro raffigurante l’Ultima Cena che si trovava nella Compagnia del Santissimo Sacramento. Dopo lunghe ricerche, il Crocifisso fu ritrovato, restaurato e, questa volta, messo sopra l’altare maggiore della Pieve.
Sull’esterno della porta di ingresso principale, una bella frase accoglie il pellegrino ansimante per la ripida salita: DUM LAPIDEM CALCAS, COR LAPIS ILLE TRAHAT (Mentre calpesti la pietra, o cuore, quella pietra ti trascini).
Un simbolo amatissimo
Dal 3 maggio 2015, ricorrenza del centenario di Silvano Batini — uno dei principali promotori della ricostruzione del Chiesino, semidistrutto dai bombardamenti dell’ultima guerra — l’oratorio contiene una copia esatta della Croce lignea di Enrico di Tedice. La croce è stata realizzata dall’artista Stefano Ghezzani che si è avvalso della collaborazione dell’artigiano Nilo Vannozzi che ha curato la parte lignea. Alla base dell’iniziativa c’è stato il nobile desiderio di restituire al Castellare la sua icona perduta. L’opera d’arte è stata donata al paese di San Giovanni alla Vena.
Simbolo indiscusso di San Giovanni Alla Vena, chiamato gergalmente il “Chiesino”, è dedicato alla Santa Croce e alle anime del Purgatorio: leggenda narra che sia stato costruito da un crociato di ritorno dalla Terra Santa.
Tradizionalmente nella prima settimana di maggio si celebra la Festa di Santa Croce in Castellare, molto sentita dalla comunità sangiovannese. Per tutto l’arco della settimana la piazza è animata dai giostrai, ma è dalla sera del sabato che tutto ha inizio: una processione luminosa accompagna la reliquia fino all’oratorio del Castellare e dà il via agli storici fuochi d’artificio; la domenica la reliquia viene ricollocata nella Pieve e il lunedì pomeriggio la comunità festeggia sulla vetta del Castellare, con una leggendaria merenda a base di prodotti locali e ricette segrete delle nonne.
Nel maggio 2017 un’accidentale esplosione ha seriamente danneggiato l’oratorio del Castellare che è stato, a seguire, fedelmente ricostruito con il sostegno dei cittadini tutti.
Vedi anche
- San Giovanni alla Vena
- Chiesa di San Giovanni Evangelista
- Le Cateratte Ximeniane
- La Botte di Alessandro Manetti